E chi lo dice che le Meraviglie debbano per forza stare appese nei musei?!
Il Salone Internazionale del Libro di Torino ha chiuso i suoi padiglioni da pochi giorni ma il suo ricordo è ancora ben vivido nella mia mente: questa XXVIII edizione era dedicata a un tema davvero speciale dal titolo aulico, “Italia, Salone delle Meraviglie”. Da buon architetto ero fiera di questa scelta, immaginando convegni e dibattiti sull’importanza del nostro patrimonio artistico, paesaggistico e architettonico ma, alla fine, questo Salone mi ha stupito con la sua semplicità, svelandomi ben altre Meraviglie.

Le mie Meraviglie per questo #SalTo15 non stanno appese nei musei, non si perdono tra le mura di qualche borgo medievale, non si nascondono nelle feritoie dei tanti castelli trecenteschi disseminati sul nostro territorio e non si trovano nemmeno nei grandi atelier di alta moda. Le mie Meraviglie per questo Salone del Libro sono semplici da scovare. Sono i libri, i protagonisti indiscussi del mio mese preferito. Quei libri che ogni giorno mi ripropongo di leggere e che spesso mi ritrovo a dover accantonare sul comodino per mancanza di tempo e un po’ di pigrizia. Da accanita lettrice quale ero, con il tempo, mi sono rammollita tra il lavoro, le corse e tutte le attività extra. Mi accorgo quanto mi manchi leggere. Niente kindle, solo un buon libro fresco di stampa o dalle pagine consumate dallo scorrere del tempo. La sensazione di sfogliare tra le mani le pagine leggere e di annusare il tipico odore di carta appena stampata. Leggere è un rito o almeno lo è per me.

Allora, immaginate la mia gioia quando il primo giorno di Salone – giovedì 14 maggio – mi sono ritrovata catapultata nel magico mondo di #GiuntialSalTo. Anzi dovrei dire, nel mondo stellare di Giunti Editore vista la sua recente acquisizione della divisione Book Publishing della The Walt Disney Company che comprende anche il famoso marchio Star Wars. Allo stand è stato facile accorgersene, destreggiandosi tra cloni, sandtrooper e il mitico Darth Vader! È stata proprio la giornata speciale trascorsa con questa storica casa editrice fiorentina, ora capogruppo del terzo gruppo editoriale italiano, che mi ha fatto scegliere e riscoprire le mie Meraviglie personali. I libri. E ora vi racconto quelli che sbranerei volentieri adesso e che metto nel mio carrello delle meraviglie. Sicura di non voler smettere di sognare ad occhi aperti.


“LE ANATRE DI HOLDEN SANNO DOVE ANDARE” di Emilia Garuti
Il titolo mi ha subito incuriosito e la copertina mi ha stregata senza bisogno di troppe spiegazioni. Le parole della editor di Giunti, Donatella Minuto, hanno fatto il resto: il suo racconto è stato davvero affascinante e mi ha coinvolta a tal punto da immedesimarmi nei panni di Willelmina, la giovane protagonista del romanzo in perenne lotta con il mondo. Si parla di paura di crescere, di confusione e di non sapere dove andare, a differenza delle anatre di Central Park che tanto preoccupano il giovane Holden di Salinger. Si parla di smarrimento, di fragilità e di quell’ultima estate da liceale quando, nonostante la frenesia del cambiamento, dentro di te sai che poi tutto cambierà e la vita sarà un po’ più dura. Il taglio ironico e anche un po’ sprezzante ha coronato il quadro, convincendomi del tutto.


“MI RICORDO” di Paola Capriolo
Una delle scrittrici italiane che ammiro di più ( sono riuscita anche a rubare una foto con lei ) e la possibilità di ascoltare la presentazione del suo ultimo romanzo “Mi ricordo”, presso il Caffè Letterario del Salone del Libro… ero al settimo cielo, direi! L’incontro era con Paola Capriolo, autrice del libro e candidata al premio Campiello, Lorenzo Mondo, critico letterario, scrittore e giornalista, ed Elena Lowenthal, scrittrice e traduttrice. Il libro mi ha conquistata subito perché la storia delle due protagoniste, Adela e Sonja, parte e si sviluppa intorno a una delle mie frasi preferite: “la bellezza salverà il mondo” tratta dall’Idiota di Dostoevskij. Una storia di persecuzioni razziali, di ricerca del proprio passato e di scoperta di un presente che, grazie alla memoria e al ricordo, può riscattare tutto il dolore subìto. Forse perché a volte bisogna chiedersi “Già, ma quale bellezza?” come fa Sonja mentre parla con il suo Maestro.


“LE PAROLE GIUSTE” di Silvia Vecchini
Ho voluto inserire questo libro perché, anche se non sono riuscita a seguire l’incontro con l’autrice presso uno dei laboratori per bambini del Bookstock Village, ne sono rimasta profondamente colpita. Dall’ultimo anno di superiori ho cominciato a dare una mano a bambini e ragazzi affetti da disturbi specifici dell’apprendimento, diventando anche tutor per l’AID ( Associazione Italiana Dislessia ), quindi la storia di Emma mi è subito entrata nel cuore. La piccola protagonista del romanzo si ritrova ad affrontare serie difficoltà nel leggere e scrivere che non sa come affrontare, sentendosi spesso colpevole per le proprie mancanze. Mi vengono in mente tutti i fanciulli e le fanciulle che ho incontrato in questi anni: il loro sentirsi stupidi e fuori luogo, gli sforzi e le ore passate a studiare, le mille mappe concettuali e le lotte con gli insegnanti affinché capissero che i ragazzi non sono per forza tutti svogliati e pigri.

“OVUNQUE TU SARAI” di Fioly Bocca
Un libro che dona speranza, che non vuole farti smettere di credere nei miracoli. Si tratta di “Ovunque tu sarai”, romanzo d’esordio di Fioly Bocca, giovane scrittrice torinese che vive sulle colline del Monferrato. Sarà che amo andare a caccia dei miei scrittori preferiti ma che tifo sempre per quelli giovani, che sono solo agli inizi; sarà che ho passato cinque anni della mia vita a prendere improbabili treni regionali lungo la tratta Torino-Milano e potrei quasi scriverne un libro; sarà che quando il dolore e la sofferenza si mischiano con la speranza e la gioia non posso fare a meno di sorridere. Ecco, con tutti questi “sarà” mi sono già innamorata di questo libro!

Ora che il mio carrello delle Meraviglie è pieno e che la voglia di leggere un nuovo libro si è insinuata prepotentemente nella mia testa non mi resta che ringraziare tutte le blogger che hanno condiviso con me questa splendida esperienza e la Giunti per la disponibilità con cui ci ha accolte.

Per le foto si ringrazia Giuseppe Orrù.
quanto mi piace leggere, per fortuna ho delle pause pranzo lunghe e ne posso approfittare!
Looks like paradise :p